studio…study…cabinet de lecture…Studienraum…estudio
Questa volta vi voglio parlare di un locale accessorio che a volte riesce a farsi largo e ad assumere grande dignità e personalità all’interno delle nostre abitazioni: si tratta dello studio, uno spazio che viene dedicato all’attività intellettuale (sebbene declinata in vari modi) e che è spesso circondato da una particolare aura fatta di calore e privacy.
Da sempre, all’interno delle abitazioni si è cercato di creare una zona franca oppure un angolo, o a volte una vera e propria stanza, dove potersi ritrovare e concentrarsi; la lettura, l’ascolto e tutte le altre attività collaterali trovano un senso e una loro dimensione all’interno di un guscio protettivo rappresentato da questo luogo.
Ponendo l’accento proprio su questo genere di attività è facile e naturale pensare a questo ambiente come uno spazio che, a prescindere dalle dimensioni, diventa “tailor made” perché è lo specchio della nostra personalità: tutto quello che ci circonda è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno di vedere e “sentire” intorno a noi.
Abbiamo molti esempi che ben rappresentano questa stanza ma credo che il quattrocentesco studiolo di Federico di Montefeltro (Palazzo ducale di Urbino), attribuito alla produzione giovanile del Bramante, è ciò che meglio traduce l’essenza di questa idea.
Col tempo il termine “studio” ha avuto alterne vicende, inizialmente ha indicato una stanza vera e propria, poi finisce con l’identificare uno o più mobili (stipi, librerie, cassetti per cancelleria, secrétaire, ecc.), per poi (negli ultimi tempi) ritornare ad indicare una stanza dedicata a questa funzione.
Se col tempo le cose cambiano, l’essenza dello studio rimane ed è identificabile in due componenti principali immutabili: una “zona” per scrivere o per conservare documenti e un’altra per sorreggere libri. I gusti, le mode e anche le nuove tecnologie hanno cambiato radicalmente il nostro modo di usufruire di questo spazio e con essi anche le modalità di ritagliarci il nostro tempo libero.
Non è più il caso di creare spazi come quello del famoso studiolo, adesso dobbiamo destreggiarci con i dispositivi elettronici di ultima generazione che hanno sempre meno bisogno di spazio fisico, ma dobbiamo necessariamente considerare che tutti hanno bisogno di uno luogo privato da dedicare ai propri rituali, per rilassarsi, per leggere ascoltare musica o per studiare.
E’ importante quindi saper scegliere gli arredi e anche le tinte alle pareti partendo dall’atmosfera, oltre che dalle funzioni, che vogliamo dare a questo luogo; anche l’illuminazione diretta, ma anche artificiale e soffusa, sono un must per creare l’ambiente adatto.