La chiocciola, l’amigdala e la bambina
sottotitolo: “How will we live together?”
L’evoluzione a cui stiamo assistendo, però, è una nuova mutazione sempre più evidente (sia del nostro modo di abitare e di pari passo anche della casa, nonché della connessione degli spazi e dei sentimenti che li abitano) e che, in questo caso, prende origine da un paio di elementi, a mio avviso importantissimi, di cui tenere conto (sempre accelerati o se vuoi esasperati dall’emergenza sanitaria mondiale): il crescente bisogno di un approccio alla vita più rispettoso, consapevole e orientato alla naturalità e la democratizzazione delle nuove tecnologie sempre più accessibili ed economiche.
A proposito di benessere, comfort e spazi emotivamente connessi con noi…
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“Le 5 Domande fondamentali per realizzare la casa dei tuoi sogni”
Questi fattori stanno letteralmente rivoluzionando il nostro modo di vivere e le grandi società (non solo immobiliari) approcciano il mercato del mattone in considerazione di questi nuovi trend. In definitiva quali sono i punti salienti che identificano e seguono il cambiamento in atto?
Direi che, per semplicità, è possibile dividere in quattro ambiti principali l’evoluzione dello spazio domestico e cioè:
- accesso alla tecnologia
Il recente, e repentino, progresso tecnologico ha reso disponibile a sempre più grandi fette di popolazione dispositivi e strumenti sempre più avanzati e ad un costo sempre più basso
- (in atto e in proiezione) le nuove tecnologie facilitano soluzioni impensabili prima, che permettono di rispondere al meglio ai nuovi bisogni;
- (in atto e in proiezione) l’utilizzo sempre più pervasivo della domotica sta trasformando le nostre abitudini liberandoci al contempo da occupazioni inutili
- naturalità e sostenibilità
Siamo così abituati al benessere da non volerci rinunciare a nessun costo e questo periodo difficile che ha messo tutti a dura prova (nella salute, negli affetti, nelle relazioni, nella socialità, ecc.) non ha fatto altro che diluire solo un po’ questo teso clima di competizione commerciale e di bulimia consumistica che riprenderà in modo ancor più famelico.
Quando, in un prossimo futuro, tutti si sentiranno nuovamente al sicuro, il ciclo è destinato a ricominciare come prima, sempre che non si faccia tesoro di quello che è accaduto (alle dinamiche che ne sono scaturite) e si pensi in modo più “naturale e integrale” (nel senso di “più a misura d’uomo” e di completo); si impari, cioè, a fare dello sviluppo un processo più sostenibile in termini di tempo, salute e rispetto
- (in proiezione) allungare il ciclo di vita e quindi la qualità in opposizione al “consumo“ sfrenato (riciclo, 2nd hand, circolarità/sostenibilità del ciclo produttivo e della vita del prodotto);
- (in proiezione) attenzione alla qualità del prodotto tale da garantire una maggiore durabilità e permettendo l’attuarsi di politiche di circolarità, così necessarie al benessere nostro e del pianeta;
- cura del cliente
Spiegare, chiarire, illustrare ma anche apprendere e recepire bisogni, necessità e abitudini, in uno scambio continuo col cliente, genera ambiti e soluzioni progettuali originali e più aderenti ai suoi desideri
- (in atto e in proiezione) il benessere è uno degli obiettivi principali cui tendere
- (in proiezione) empatia come capacità determinante per intercettare desideri e necessità
- (in atto e in proiezione) interlocuzione come mezzo per un costante feedback e giungere in modo mirato alla soddisfazione del cliente
- evoluzione degli spazi
Le relazioni e le funzioni che nascono e si sviluppano all’interno dei vari ambienti pervadono anche gli spazi di collegamento
- (in proiezione) utilizzare i non luoghi o quegli spazi indefiniti (corridoi interstizi tra arredi o tra ambienti) per creare nuovi spazi con nuove funzioni per soddisfare le richieste di nuove attività da svolgere (ufficio, palestra, relax , ecc.) esiste anche nello spazio domestico un “in-between” ricco di opportunità da pensare e sfruttare al meglio
- (in atto e in proiezione) il comfort è un aspetto irrinunciabile al benessere psicofisico
- (in proiezione) le nuove funzioni si traducono in una richiesta di spazi più grandi e dilatati dove poter accogliere nuove attività oppure in una multifunzionalità degli arredi che permettono la convivenza di più occupazioni in base al momento e alla necessità e in grado di ampliare la versatilità degli ambienti
- (in atto e in proiezione) la casa diventa luogo dove spendere parte del proprio tempo (lavoro d’ufficio) aldilà di quello dedicato alle attività classiche
- (in atto e in proiezione) la casa assorbe ora anche alla funzione di ufficio, non solo quella classica di rifugio e ristoro.
”Anche l’architettura ha un pensiero recondito che la sostanzia: l’intento di creare un paradiso. Se non avessimo questa aspirazione, tutte le nostre case sarebbero più povere, più banali e la vita sarebbe, beh….. sarebbe quella, ancora, vita? Dietro ogni sforzo architettonico, degno di esserne simbolo, c’è la volontà di dimostrare che si vuole costruire per l’uomo il paradiso in terra.” Alvar Aalto